lunedì 21 aprile 2008

Donne e pittura: Tamara de Lempicka



La pittura non è prerogativa solo di noi uomini. Le donne pittrici sono meno famose, inferiori in numero ma certamente non in talento e sensibilità. Un esempio è proprio la pittrice polacca Tamara de Lempicka, vissuta tra il 1898 e il 1980. Di origini aristocratiche ha vissuto in Polonia, poi a Parigi e all'inizio della seconda guerra si è trasferita negli USA, in California e successivamente a New York. All'inizio della sua carriera ha dovuto firmare alcune opere con un nome maschile. Donna dalla forte personalità, affascinata dalla femminilità (anche mentre era sposata ha avuto diverse relazioni con altre donne) ha conosciuto Marinetti (una sera in un locale parigino avevano progettato di incendiare il Louvre) e D'Annunzio. Frequentatrice di party mondani, dotata di grande slancio vitale, ma anche di periodi di grande depressione; nei suoi quadri (riconducibili all'Art Decò) vengono mostrati la vita, le personalità, la moda degli anni '30. Tamara ha uno stile molto particolare che ricorda i cubisti o lo stesso Cezanne; il disegno è molto curato, con linee precise, dirette; le forme sono plastiche, dalle curve semplici; i colori splendono per la loro vivacità, denotando una spiccata sensibilità e un'arte tutt'altro che fredda. Abile ritrattista, soprattutto di donne (notate come "descrive" le mani femminili), le sue figure non sono realistiche anche se molto definite, sono allucinate e morbide e paiono quasi uscire dalla tela. Insomma una grande pittrice, che non ha nulla da invidiare ai colleghi maschietti, anzi...





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