lunedì 5 maggio 2008

Adolfo Wildt


Adolfo Wildt è uno scultore italiano vissuto tra il 1868 e il 1931. Nonostante sia un maestro nella lavorazione del marmo (paragonabile a Canova) è sconosciuto a molti, forse perchè le mostre a lui dedicate in questi ultimi 50 anni si contano sulle dita di una mano. Wildt nasce a Milano da una famiglia di origine svizzera molto povera, dovrà lasciare la scuola a 9 anni e lavorare come garzone da un parucchiere e poi da un orafo. A 11 anni entra nella bottega di Giuseppe Grandi, dove impara a scolpire e poi si iscrive a Brera all'Accademia. Durante una sua esposizione a Brera conosce un ricco collezionista prussiano, Franz Rose, che diventerà suo amico e mecenate, finanziando le sue opere fino al 1912. Nel 1921 fonda a Milano una scuola del marmo. Guardando le opere di Wildt si nota subito la cura maniacale dell'artista nello scolpire il marmo e successivamente nel levigarlo e lucidarlo dando al materiale purezza e plasticità. La luce può così giocare sulle superfici perfettamente lisce evidenziando la misticità ed il senso onirico delle forme. Nelle sue opere Wildt esalta il senso del silenzio, della malinconia, della sofferenza della vita, ma anche della gioia e della delicatezza. Spesso lo scultore deforma le figure, accentuando uno zigomo, un sopraciglio allo scopo di esprimere il sentimento desiderato. Questo suo modo di rappresentazione della realtà lo accomuna ai pittori espressionisti. Come scrisse egli stesso: "Scolpire significa immettere lo spirito nella materia".








San Francesco




















Filo d'oro

1 commento:

Unknown ha detto...

Specialmente nell'autoritratto, Wildt raggiunge una purezza emblematica che fa profondamente riflettre. Opera magnifica, per gli occhi e per il cuore.